Chatouche: scopriamo di che si tratta [Immagini]

Capelli

Chatouche: scopriamo di che si tratta [Immagini]

Pubblicato il

Il periodo estivo porta con sé il desiderio di cambiamento e una ventata di novità, a cominciare dai capelli: le tendenze legate al settore hairstyle rilanciano un “grande classico”, rivisitato in chiave moderna e all’avanguardia.

Arriva dunque lo chatouche, versione “riveduta e corretta” dell’intramontabile quanto apprezzato shatush, il perfetto compromesso per chi desidera cambiare il proprio look in maniera impattante, senza tuttavia ricorrere a soluzioni eccessivamente radicali e strong che modifichino in modo eccessivo il colore capelli originario. Ulteriore esempio è dato dal cosiddetto “biondo champagne”.

L’effetto dato dallo chatouche capelli è esattamente quello comunemente ricercato da ogni donna: riflessi multisfaccettati, maggiore volume, luminosità e una maggiore texture, specie se la chioma appare folta e particolarmente lunga. 

Chatouche biondo
Chatouche biondo – Fonte: Instagram @venere_parrucchieri

Ecco che proprio i capelli chatouche promettono di assecondare facilmente anche le più esigenti.

Cos’è lo chatouche

Il termine chatouche non è altro che un sinonimo dell’ormai noto shatush. Si tratta di una tecnica dedicata alla colorazione capelli, ideata dall’hair stylist italiano Aldo Coppola e pensata per rendere la chioma lucente e setosa, grazie anche a una gradazione di colore estremamente originale.

Tale tecnica di schiaritura è divenuta rapidamente una delle più richieste all’interno dei saloni. Il motivo? L’effetto assolutamente naturale che simula la caratteristica azione che comporta l’esposizione della chioma ai raggi solari.

Chatouche Biondo Chiaro
Chatouche Biondo Chiaro – Fonte: Instagram @Farriroberto

A differenza delle ormai obsolete meches, i capelli chatouche non vincolano in maniera estrema ai ritocchi del colore particolarmente frequenti, questo poiché l’obiettivo di tale tecnica di colorazione è esattamente quello di evidenziare la ricrescita in modo armonico, rendendola un “punto di forza”.

La schiaritura è infatti focalizzata principalmente sulle lunghezze e in genere non deve sovrastare di oltre 3 toni, quello che è il colore naturale del capello

Chatouche capelli
Chatouche capelli – Fonte: Instagram @aldocoppolabyantonella_

Tuttavia è facile ammirare sulle più famose copertine e riviste di moda le più audaci varianti a tema: dallo chatouche rosso, deciso e di carattere, al più classico chatouche biondo, un vero must have per chi predilige tonalità naturali e particolarmente luminose.

Non particolarmente inconsueto nemmeno lo chatouche rame effettuato su base bionda, dove le radici estremamente scure fanno da originale contrasto alle punte biondo platino, per non parlare delle varianti colorate e moderne quali lo chatouche blu o viola, che spopola tra le più giovani.  

Sebbene lo chatouche sia considerato a tutti gli effetti una tecnica di decolorazione innovativa e all’avanguardia, in realtà non è poi così recente: già negli anni ’60, precisamente negli USA era già conosciuta. 

Tuttavia bisognerà attendere l’ultimo decennio per vedere proprio lo chatouche, al pari del classico shatush, all’apice del successo, grazie al crescente interesse da parte delle star, quali ad esempio Belen Rodriguez che hanno scelto di valorizzare il proprio stile, rendendolo assolutamente unico.

Chatouche castano
Chatouche castano – Fonte: Instagram @l.a_studio_nice

A creare comunque quello che oggi è conosciuto come chatouche è stato Aldo Coppola, autentico guru del settore che nella sua carriera ha lavorato sulle chiome delle celebrity di tutto il mondo e che ormai nel 2001 rivoluzionò quella che era solo una semplice decolorazione, concependo il successore dello “shatush”. 

Ecco che schiarire i capelli ora diviene sinonimo di avanguardia, moda e stile!

Come si effettua lo chatouche

Ottenere questa schiaritura naturale è relativamente semplice: occorre in primis suddividere la chioma in piccole sezioni. 

Le ciocche vengono successivamente cotonate e decolorate, sfumando il decolorante dalla radice fino alle punte. 

Viene da sé che l’hair colorist avrà cura di schiarire maggiormente proprio le punte al fine di creare il contrasto che caratterizza lo chatouche.  Indispensabile resta la cotonatura che permette di ottenere i peculiari riflessi irregolari che contribuiscono a determinare il tipico effetto della schiaritura da sole. 

E se da un lato lo chatouche nasce per le bionde, di fatto ogni donna può scegliere di orientarsi verso tale tecnica con la certezza di ottenere un risultato sempre perfetto. 

Chatouche Rosso
Chatouche Rosso – Fonte: Instagram @salon.nunzia.bene

Non si tratta più di sopperire ai disagi delle meches mediante qualcosa che permetta di ritoccare sporadicamente la ricrescita capelli ma piuttosto di una tecnica che sia in grado di valorizzarla a prescindere dal tono naturale del capello originario. 

Lo chatouche vero e proprio è infatti una vera e propria decolorazione del pigmento già esistente che permette di ottenere un risultato complessivo di carattere e sempre perfettamente personalizzato. 

L’effetto finale può quindi variare dal rosso al rame, spaziando fino al biondo e racchiudendo le molteplici sfumature intermedie: più marcata sarà la decolorazione, maggiore risulterà pertanto la durata del trattamento, senza necessità di ritocchi.  

Come fare lo chatouche a casa

Come ogni colorazione che si rispetti, anche lo chatouche può essere effettuato anche a casa, sebbene tale tecnica richieda manualità e particolare dimestichezza col colore. 

Al fine tuttavia di ottenere un risultato impeccabile a prova di errore, sarebbe opportuno rivolgersi a un hair colorist professionista, evitando inutili rischi pur investendo qualche euro in più in favore della propria chioma. 

Chatouche capelli
Chatouche capelli – Fonte: Instagram @creazioni_parrucchieri_unisex

Le più temerarie possono comunque ricorrere al fai da te, munendosi di uno schiarente di ottima qualità, in modo tale da ridurre al minimo i danni che esso comporta naturalmente sulla chioma. 

Blond Studio L’Oreal è una polvere decolorante è ideale per capelli naturali e colorati perché permette di modificare la tonalità in essere schiarendola fino a 8 toni. 

Una texture non volatile consente la perfetta adesione al capello, per un risultato sempre impeccabile.

Sarà poi necessario cotonare in modo accurato ogni ciocca, applicando il decolorante sulle punte e mantenendolo in posa limitatamente verificando periodicamente il livello di schiaritura, fino a raggiungere quello desiderato.

Occorrerà in ultimo risciacquare il tutto per poi applicare il decolorante solo sulle lunghezze per pochi minuti, dalla zona che segue l’orecchio fino alle punte, questo per evitare stacchi scuri eccessivamente netti. 

In questo modo sarà possibile ottenere facilmente una sfumatura corretta e dall’effetto estremamente naturale come impone lo chatouche.  

Se si desidera preservare al meglio la chioma, particolarmente consigliato è l’utilizzo successivo di Olaplex Hair Perfector, un ristrutturante capelli specifico in grado di riparare in profondità i capelli danneggiati anche solo parzialmente dalla decolorazione

Nessun prodotto trovato.

Chatouche: opinioni e considerazioni finali

L’effetto che si ottiene mediante lo chatouche appare indiscutibilmente più naturale rispetto alle classiche meches.

Sebbene tale tecnica appaia tuttavia tra le più amate, occorre ricordare che non è l’unica: meglio pertanto verificare insieme al parrucchiere di fiducia, che sia realmente la più adatta al tipo di capello che si possiede. 

Indicato anche per le donne in gravidanza, poiché il decolorante non entra in alcun modo in contatto col cuoio capelluto, è comunque opportuno evitarne l’inalazione indossando preferibilmente una mascherina. 

Circa una mezz’ora è sufficiente per ottenere una schiaritura discretamente marcata: vanno poi tenuti in considerazione le tempistiche legate allo shampoo e alla successiva piega per ottenere un hair-look sicuramente originale e d’effetto. 

SEO Copywriter e Social Media Strategist, ritengo che l’uso corretto delle parole possa fare la differenza, rappresentando un vantaggio competitivo. Essere persuasivi non significa “convincere” ma saper intercettare le necessità, assecondando bisogni e risolvendo problemi…e questo è il mio mantra!

Ultimi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *