Reverse Balayage: scopriamo di che si tratta

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Reverse Balayage: scopriamo di che si tratta

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Sono trascorsi ormai 20 anni da quando il cosiddetto Reverse Balayage ha fatto la sua comparsa: passato inizialmente un po’ inosservato, considerato decisamente “fuori dagli schemi”, oggi cavalca con successo i trend più attuali dedicati all’hairstyle, spiccando per la caratteristica originalità. 

Reverse Balayage Deryn Daniels
Reverse Balayage – Credit @DerynDaniels via Instagram

Considerato dunque il colore dominante per questa Primavera/Estate 2020, il solo che è riuscito a spodestare prepotentemente l’ormai noto shatush, ecco in che cosa consiste il balayage inverso, come realizzarlo e a chi dona di più.

Come nasce il Reverse Balayage

Il Reverse Balayage trae il suo nome da quella che possiamo considerare una vera e propria pioniera, l’hair colorist Deryn Daniels, la stessa che nel 2018, quando lo shatush era all’apice del successo e gli hairstylist di tutto il mondo erano letteralmente oberati di richieste, scelse di andare “controcorrente” proponendo alle clienti del suo salone situato in Colorado, uno stile differente e mettendo in atto tale tecnica letteralmente al contrario.

Una cosa è certa: tale idea non era certo al pari di un’innovazione poiché già nel lontano 2000 molte celebrity della musica avevano scelto look trasgressivi e unconventional caratterizzati proprio dal Reverse Balayage con l’intento di dare vita a una nuova moda.

“Spesso non è sufficiente avere un’idea. Occorre indovinare il momento giusto in cui proporla”. 

Esattamente 18 anni dopo ecco che tale tecnica di colorazione, trova la strada spianata verso il successo, lo stesso che ad oggi l’ha resa un vero e proprio “must have” per chi desidera seguire la moda senza passare inosservata, ma sempre con assoluta eleganza. 

Scopriamo cos’è dunque nel dettaglio il Reverse Balayage e come è possibile adattare tale tecnica a tonalità dalle più naturali a quelle tipicamente strong, senza compromessi.

Reverse Balayage Blonde
ReverseReverse Balayage – Credit @_destinyshairdesign_ via Instagram

Cos’è il Reverse Balayage 

Il Reverse Balayage è considerato a tutti gli effetti uno shatush alto, esattamente al contrario di quanto appare in genere sulle copertine delle riviste patinate.

La tecnica utilizzata prevede che la chioma presenti radici chiare, precedentemente decolorate, che si schiariscono progressivamente verso le punte.

Otticamente tale colorazione non offre vie di mezzo: o piace o fa storcere il naso, sebbene di norma basti solo qualche giorno per imparare ad apprezzare tutte le peculiarità del balayage inverso, lo stesso che offre due principali vantaggi.

Il viso, grazie al Reverse Balayage appare più luminoso, le lunghezze più folte e di conseguenza maggiormente voluminose, questo in virtù dei toni scuri impiegati per caratterizzare tale effetto. 

Da non sottovalutare poi che tale tecnica è piuttosto semplice anche sotto l’aspetto del mantenimento e della manutenzione, questo grazie all’utilizzo di shampoo e maschere tonalizzanti in grado di ridurre la visibilità dell’eventuale ricrescita capelli, fatta eccezione tuttavia se è previsto l’impiego di nuances particolarmente strong e originali.

Fondamentale resta tuttavia stabilire in precedenza il risultato che si desidera ottenere in modo tale da semplificare il lavoro del parrucchiere, il quale potrà tuttavia suggerire e definire le shades intermedie necessarie a realizzare un Reverse Balayage naturale e impattante, esattamente come immaginato.

Balayage Inverso tecnica tono su tono
Balayage Inverso tono su tono – Credit @beauty_byshelbie via Instagram

Quando effettuare il Reverse Balayage

La tecnica del Reverse Balayage sembra nascere per avvantaggiare proprio le bionde naturali, permettendolo loro di provare l’”ebbrezza” dell’apparire, quantomeno in parte, brune.

Partire da una radice naturalmente chiara, permetterà di semplificare notevolmente il processo di realizzazione, evitando di ricorrere alla schiaritura chimica.

Tuttavia la presenza di una radice castana o particolarmente scura non rappresenta un ostacolo: in questo caso è possibile intervenire con una decolorazione più o meno evidente in funzione dell’effetto finale desiderato. 

Qualora invece siano presenti numerosi capelli bianchi, la tecnica del balayage inverso permette di nasconderli con estrema facilità.

Discorso analogo anche per la ricrescita che, grazie ai riflessi multi-sfaccettati dati dalla colorazione, passa facilmente inosservata rendendo utile una semplice spuntatina sporadica per mantenere il look ordinato.

Il Reverse Balayage permette alle più estrose di apparire ancora più originali e fuori dagli schemi: si può facilmente osare giocando con i contrasti, dal biondo platino delle radici al nero corvino sulle punte o, in alternativa, giocare liberamente con le tonalità pastello o fluo. 

Non c’è alcun limite alla fantasia sebbene occorra sempre tenere presente una variabile fondamentale: è necessario prendersi cura al meglio della propria chioma utilizzando prodotti professionali quali shampoo e maschere per capelli colorati, che ne intensifichino i riflessi, mantenendo il balayage inverso vibrante, luminoso e brillante come appena fatto. 

Da provare ad esempio Redken Color Extend Magnetics Shampoo, in grado di preservare al meglio il colore artificiale, mantenendone inalterata la brillantezza e l’intensità.

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Come realizzare il Reverse Balayage

Realizzare il Reverse Balayage non è particolarmente semplice: tale tecnica può essere messa in atto su capelli lunghi o di media lunghezza, preferibilmente da un hair colorist professionista.

Come già menzionato in precedenza, risulta particolarmente facile da mantenere su coloro che presentano capelli biondi champagne o castani chiari naturali, sui quali occorre semplicemente intervenire sfumando il tono scuro sulle punte.  

Per tutte le altre tonalità, la decolorazione delle radici e delle lunghezze sarà fondamentale e con essa anche i ritocchi relativi alla ricrescita, almeno ogni 3 o 4 settimane, questo per evitare di ritrovarsi con una capigliatura multicolore, priva di armonia. 

Ancora una volta sarà il parrucchiere a suggerire le tonalità più adatte ad armonizzare il volto sebbene il Reverse Balayage si presti in modo particolare anche all’utilizzo della medesima tonalità declinata secondo intensità differenti, in modo tale da ottenere un effetto “tono su tono” naturale, elegante e raffinato. 

Anche una base castana può determinare risultati soddisfacenti: occorrerà in questo caso scurire le punte in maniera graduale e leggera, per ottenere un risultato glam e in linea con le tendenze più attuali.

Il segreto in questo è sfumare le ciocche utilizzando colori estremamente saturati sulle punte, sapientemente miscelati a toni chiari applicati invece con movimenti verso l’alto sulle lunghezze, questo dopo aver miscelato il colorante a un balsamo, il quale permetterà di promuovere l’adesione dei pigmenti alla fibra capillare in maniera omogenea ma più delicata.

Meglio tuttavia evitare accuratamente il “fai da te” poiché il Reverse Balayage non richiede solo una notevole manualità ma particolare attenzione e dimestichezza, caratteristiche che solo un professionista è in grado di garantire.

Balayage Inverso colorato
Balayage Inverso colorato – Credit @salonshearmadness via Instagram

Opinioni e considerazioni finali

E per valorizzare l’effetto finale del Reverse Balayage? Le onde morbide in stile beach waves rappresentano la soluzione ideale poiché permettono di conferire movimento e dinamicità, valorizzando le innumerevoli sfaccettature del colore scelto.

SEO Copywriter e Social Media Strategist, ritengo che l’uso corretto delle parole possa fare la differenza, rappresentando un vantaggio competitivo. Essere persuasivi non significa “convincere” ma saper intercettare le necessità, assecondando bisogni e risolvendo problemi…e questo è il mio mantra!

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